Il centurione (in latino centurio; in greco εκατοντάρχος, hekatontarchos) era uno dei gradi della catena di comando nell’Esercito romano, paragonabile ai moderni ufficiali di grado intermedio.
Ogni centurione comandava l’unità di base[1] della legione, la centuria (gruppo di uomini che andava da 80 a 100 e fino a 160 in alcuni casi, anche se in alcune fonti si racconta di centurie di 300 unità[2].). Le centurie erano associate per tradizione a due a due per formare i manipoli, in ognuno dei quali i due centurioni erano detti prior e posterior. Non è chiaro se a questo corrispondesse anche una precedenza nel comando, più probabilmente era riferito allo schieramento di fronte al nemico (prima o seconda fila).
Il grado più elevato fra i centurioni di una legione era tenuto dal centurione del primo manipolo della prima coorte, che era detto primus pilus (il termine pilus non ha nulla a che fare con la lancia o con il pilum, il giavellotto romano). Il primus pilus era l’unico dei centurioni ad accedere al gabinetto di guerra di una legione e per questo potremmo dire che è l’unico ruolo assimilabile al concetto moderno di ufficiale.[3]
Esistono testimonianze della compresenza di due o, addirittura, tre centurioni nella stessa centuria, ma ancora non sono state accolte ipotesi a questa eccezione e non si conoscono eventuali implicazioni organizzative nella catena di comando.[3]
Il centurione non di rado non proveniva dalla gavetta degli ordini inferiori, infatti per molti giovani aristocratici era il primo grado di una carriera militare. Non c’è da stupirsi, infatti che i centurioni fossero giovani raccomandati e messi a capo di centurie senza alcuna esperienza bellica. L’efficienza dell’organizzazione militare romana era infatti garantita da una scuola militare di altissimo livello in grado di dare degli strumenti teorici sufficienti per debuttare e servire efficacemente in una legione addirittura come tribuno senza alcuna esperienza.
Tra i vari tipi di centurione presenti in letteratura citiamo il trecenario di cui non conosciamo esattamente il ruolo, ma che per lo più si ritiene correlato alla guardia pretoriana, e il decurione equivalente al centurione, ma al comando di unità di cavalleria [4] (vedi anche la voce Guardia Pretoriana).
Con la riforma augustea dell’esercito romano, vi era anche il centurio classiarius,[5] comandante di una nave della marina militare romana con cento miles classiarii (dopo il 70),[6] equiparabile ad un normale centurione “di terra” anche in funzione della sua carriera militare (cursus honorum). Poteva infatti comandare una trireme.[7]